mercoledì 29 febbraio 2012

LA RAPINA PERFETTA - STRUMENTI PER CAPIRE

È ufficiale: gli Stati Uniti d'Europa non hanno nulla a che fare con la democrazia. Il 2 febbraio 2012 è stata firmata dagli stati membri la nuova versione del MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità.

Cos'è il MES, e perché nessuno ne parla?

Il MES è l'arma con cui le grandi potenze economiche e finanziarie che hanno conquistato l'Europa compiranno, indisturbate, nuove rapine nel corso dei prossimi anni. Ai danni dei semplici cittadini dell'Euro-zona, naturalmente.

Ufficialmente, il MES è un fondo di salvataggio, con il compito di erogare prestiti ai Paesi incapaci di ripianare da soli i loro debiti internazionali. Dietro questa maschera dipinta di solidarietà a grossa grana, si nasconde in realtà un organismo fortemente elitario e antidemocratico.

Queste sono le prove, contenute nel documento ufficiale scaricabile da qui:

http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/en/ecofin/127788.pdf

Dunque, ricapitolando:

- l'articolo 8 stabilisce che il capitale sociale di partenza del MES ammonterà a 700 miliardi di euro

- l'articolo 10 stabilisce che l'articolo 8 può essere modificato dal consiglio dei governatori, che potranno innalzare senza limiti la cifra

- l'articolo 9, come se non bastasse, consente al consiglio dei governatori di esigere dagli Stati membri il pagamento del capitale non ancora versato, in tempi strettissimi (anche 7 giorni).

Ma le democrazie si opporranno, si potrebbe pensare.

Sbagliato. Perché, una volta ratificato il trattato, il MES è diventato un organismo "super-partes", su cui i parlamenti nazionali non hanno alcun diritto di veto.

Ecco la tabella riassuntiva che illustra quanto e in che percentuale ciascuno Stato contribuirà a rimpinguare le casse del MES:

Stato membro dell'ESM

Percentuale di
contributo

Sottoscrizione di capitale
(€)

Germania

27.1464

190,024,800,000

Francia

20.3859

142,701,300,000

Italia

17.9137

125,395,900,000

Spagna

11.9037

83,325,900,000

Olanda

5.717

40,019,000,000

Belgio

3.4771

24,339,700,000

Grecia

2.8167

19,716,900,000

Austria

2.7834

19,483,800,000

Portogallo

2.5092

17,564,400,000

Finlandia

1.7974

12,581,800,000

Irlanda

1.5922

11,145,400,000

Slovacchia

0.824

5,768,000,000

Slovenia

0.4276

2,993,200,000

Lussemburgo

0.2504

1,752,800,000

Cipro

0.1962

1,373,400,000

Estonia

0.186

1,302,000,000

Malta

0.0731

511,700,000

L'Italia è il terzo contribuente, con la percentuale del 17,9137%: contribuiremo perciò al MES con la quota di 125.395.900.000 €, cioè oltre 125 miliardi. 80 dei 700 miliardi andranno ripianati entro 5 anni. Dunque, calcolando la percentuale, in 5 anni l'Italia dovrà sborsare 14,33 miliardi, ovvero 2,86 miliardi all'anno. Sperando sempre nella clemenza dei governatori, che all'improvviso, e senza dover mai rendere conto a nessuno, potranno aumentare a loro insindacabile giudizio le quote.

È questo il motivo per cui è stata costruita l'Unione Europea?

Chi ha voluto l'unificazione economica dell'Europa?

Chi ha creato il debito, e perché dovremmo pagarlo noi semplici e onesti cittadini?

La crisi economica di questi anni è solo un caso oppure è una situazione cercata e voluta dai grandi gruppi di potere?

Solo creando una crisi le istituzioni più forti possono poi proporsi di risolverla, intervenendo dall'alto, come fossero una sorta di deus ex machina. E apparendo anche come presenze salvifiche, quando in realtà non fanno altro che curare e sistemare i propri interessi. D'altronde, il Fondo Monetario Internazionale ha costruito le proprie fortune su questo abuso di potere.

Facciamo un ipotetico esempio: siamo la Repubblica dei Fichi Secchi, e non siamo particolarmente svegli e produttivi. Così, un po' per pigrizia, preferiamo importare dall'estero prodotti migliori e più economici dei nostri. Ma in questo modo il debito estero aumenta e la nostra produttività diminuisce. Se avessimo una nostra moneta, potremmo svalutarla, col risultato di riequilibrare un po' la situazione: se i prodotti esteri iniziano a costare di più, ci diamo una mossa e innalziamo la produttiva, magari spingendo anche i nostri prodotti per l'esportazione. Ma non abbiamo una nostra moneta, facciamo parte di €urolandia! E così, come se avessimo un tasso di cambio bloccato, non riusciamo più a ripianare il debito estero: e i soldi del fondo salva-stati che generosamente €urolandia ci concede non fanno che peggiorare la nostra situazione, perché sul lungo termine ci costringono a pagare interessi altissimi, rendendoci loro schiavi.

Questo spiega perché il MES sia in realtà un colpo di Stato effettuato in 17 Paesi contemporaneamente.

Un ulteriore aspetto da approfondire è la composizione del consiglio dei governatori del MES.

Questi sono i suoi componenti:

- 17 ministri delle Finanze, uno per ciascuno Stato (e per l'Italia chi poteva esserci, se non Mario Monti?)

- 3 "osservatori", che più che osservare hanno il compito di "indirizzare":

il membro della Commissione Europea responsabile per gli Affari economici e monetari,

il Presidente dell’Eurogruppo (un club informale di questi 17 ministri delle Finanze)

e il Presidente della Banca Centrale Europea. 3 "osservatori" tutt'altro che neutrali che, con il loro "carisma", possono tranquillamente spingere il consiglio in una direzione o nell'altra.

Al MES, almeno per il momento, è richiesto di deliberare all'unanimità. In realtà, la faccenda è più complicata. L'importante è che non ci siano voti contrari. E una decisione è valida anche se non tutti i 17 ministri sono presenti: infatti ogni ministro rappresenta un numero di voti che corrisponde alla percentuale sottoscritta dal suo Paese. E quando sono presenti due terzi dei ministri, i quali a loro volta raggiungano i due tersi dei voti totali, le decisioni sono da ritenersi valide. In futuro, per impedire che qualche eventuale e coraggioso ministro delle Finanze di un piccolo Paese voglia fare il guastafeste e ribellarsi, il criterio dell'unanimità potrebbe essere modificato. E a quel punto basterebbe che i primi 4 contribuenti fossero d'accordo per togliere agli altri qualsiasi potere.

La dittatura della finanza è veramente alle porte.

Ed è destinata a rimanere impunita, perché ciascun membro del consiglio dei governatori ha diritto ad un'immunità totale, e non deve rispondere delle sue azioni a nessun parlamento, istituzione e tantomeno magistratura.

Se perfino Tremonti, che al tavolo dei grandi finanzieri si è comunque seduto, arriva a parlare di "nazismo bianco" c'è davvero di che preoccuparsi.