Il mio nome è Myriam.
E vomito rabbia.
Come sarebbe a dire. "Per cosa?". Come fate a non rabbrividire davanti allo specchio? Forse vi dimenticate di tutte le vostre creature mostruose nascoste sotto quel sottile strato di vetro: demoni iridescenti, fantasmi ululanti, virus silenziosi...
Ma io non dimentico.
E continuo a sputare indignazione, e a vomitare rabbia.
Per queste lacrime salate, inutili e incomprese.
Per le vostre repubbliche democratiche fondate sulle menzogne.
Per i missili che partono dai vostri occhi indifferenti.
Per le portaerei da cui decollano solo insulti.
Per i vostri amori guasti.
Per le mani curate e nascoste nelle tasche dei vostri vestiti sfavillanti.
Per le preghiere ad un Dio in cui non credete.
Per i crocefissi a testa in giù appesi come Mussolini alle pareti dei vostri armadi.
Per i fallimenti custoditi gelosamente nei bunker delle vostre banche assassine.
Per i vostri sogni in blackout.
Per i vostri pavidi modelli di eroi.
Il mio nome è Myriam. Ho la pelle nera e bianca, gialla e olivastra.
Sono intrappolata dentro i vostri specchi.
Ma non smetto di vomitarvi addosso la mia rabbia.
Quando contemplate i vostri romantici tramonti di colore fosforescente-inquinamento.
Quando usate l'eye liner per andare in guerra. quando dipingete le vostre facce con i colori dell'ipocrisia.
Quando non potete proprio mancare al ballo mascherato del potere.
Quando sbagliate la mira.
Quando le colpe vi esplodono addosso.
Quando respirate a pieni polmoni le nubi tossiche del vostro benessere.
Quando riempite di merda le vostre ali.
Il mio nome è Myriam.
E sono dentro di voi, a vomitare nel vuoto la mia rabbia.