venerdì 31 dicembre 2010

FARFALLE DI GHIACCIO


“Non possiamo neanche uccidere il re,
perché si dice siamo noi i bersagli.
Veramente vivo in tempi bui
E ora son diventato buio anch’io”
(Tempi bui, Ministri)

Il buio rende mimetici.
È facile nascondersi nell’ombra, tra le tenebre: si diventa uguali al resto della notte, si sciolgono i profili in un’oscurità indistinta. E le identità si perdono, le trame dei contatti si spezzano.
Il buio assoluto è il teatro perfetto per un delitto.
Di chi sarà la responsabilità dei cadaveri che si scoprono a terra, appena filtra un bagliore di luce?
Indizi e supposizioni non bastano. La mente si contorce in sterili congetture, senza la possibilità di una certezza.
Perché nel buio assoluto gli occhi non bastano più: occorre sentire e ascoltare con il corpo, con l’anima. Con un’arma potente e sconosciuta: l’intelligenza dell’ironia, la forza della cultura